Nuova Riveduta:

Atti 28:14

Qui trovammo dei fratelli, e fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E dunque giungemmo a Roma.

C.E.I.:

Atti 28:14

Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di Roma.

Nuova Diodati:

Atti 28:14

Avendo trovato qui dei fratelli, fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così giungemmo a Roma.

Riveduta 2020:

Atti 28:14

Qui trovammo dei fratelli e fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così giungemmo a Roma.

La Parola è Vita:

Atti 28:14

dove trovammo dei credenti. Questi fratelli ci invitarono a restare una settimana con loro. Infine partimmo per Roma.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 28:14

E avendo quivi trovato de' fratelli, fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così venimmo a Roma.

Ricciotti:

Atti 28:14

Colà, avendo trovato de' fratelli, essi ci pregarono di rimanere preso di loro sette giorni; quindi movemmo per Roma.

Tintori:

Atti 28:14

dove, avendo trovati dei fratelli, fummo pregati a rimaner presso di loro sette giorni; e così ci incamminammo per Roma.

Martini:

Atti 28:14

Dove avendo trovato de' fratelli, fummo pregati a star con essi sette giorni: e così e' incamminammo verso Roma.

Diodati:

Atti 28:14

Ed avendo quivi trovati de' fratelli, fummo pregati di dimorare presso a loro sette giorni. E così venimmo a Roma.

Commentario abbreviato:

Atti 28:14

11 Versetti 11-16

Gli eventi comuni dei viaggi sono raramente degni di essere raccontati; ma il conforto della comunione con i santi e la gentilezza dimostrata dagli amici meritano una menzione particolare. I cristiani di Roma erano così lontani dal vergognarsi di Paolo o dal temere di riconoscerlo, perché era prigioniero, che erano ancora più attenti a mostrargli rispetto. Questo gli fu di grande conforto. E se i nostri amici sono gentili con noi, Dio lo mette nei loro cuori e noi dobbiamo rendergliene merito. Quando vediamo coloro che, anche in luoghi sconosciuti, portano il nome di Cristo, temono Dio e lo servono, dobbiamo elevare il nostro cuore al cielo in segno di ringraziamento. Quanti grandi uomini hanno fatto il loro ingresso a Roma, incoronati e in trionfo, che in realtà erano piaghe per il mondo! Ma qui fa il suo ingresso a Roma un uomo buono, incatenato come un povero prigioniero, che è stato una benedizione per il mondo più grande di qualsiasi altro semplice uomo. Non è forse questo sufficiente a toglierci per sempre la presunzione del favore del mondo? Questo può incoraggiare i prigionieri di Dio, che può dare loro favore agli occhi di coloro che li tengono prigionieri. Quando Dio non libera presto il suo popolo dalla schiavitù, ma gliela rende facile o gliela rende facile, ha motivo di essere grato.

Riferimenti incrociati:

Atti 28:14

At 9:42,43; 19:1; 21:4,7,8; Sal 119:63; Mat 10:11
At 20:6; Ge 7:4; 8:10-12

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